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Rassegna di vini siciliani

EnoDamiani

Rassegna enologica di vini siciliani organizzata dall’istituto Abele Damiani di Marsala con la collaborazione di Assoenologi Sicilia, AIS, ONAV, FIB, IRVOS e Facoltà di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Palermo.

EnoDamiani

La magia di ‘Enodamiani’. Una Rassegna di vini (e tipicità) che regalava emozioni

Ci piace ricordare e raccontare le cose belle. Quelle organizzate con passione; quelle che animavano e rendevano speciale il nostro territorio, uniche le nostre eccellenze. E così oggi la memoria va all’Enodamiani: la Rassegna di Vini Siciliani, per molte edizioni appuntamento consolidato a Marsala, organizzato dall’I.S.I.S.S. “Abele Damiani”. Un’iniziativa che veniva realizzata in collaborazione con l’AIE, Associazione Enologi Enotecnici Italiani – sezione Sicilia, l’Istituto Regionale della Vite e del Vino, l’Associazione Italiana Sommelier, la Federazione Italiana Cuochi e l’Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino), e con il patrocinio del Comune e della Regione Siciliana – Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari – oltre che con il sostegno di numerose aziende locali, sia del settore vitivinicolo, Cantine nello specifico, che di altri settori, come quello della ristorazione o delle energie alternative. Enodamiani coinvolgeva un intero Istituto: proponeva giorni  di entusiasmo, di frenesia nella preparazione delle migliori tipicità. Era accoglienza, profumi, sapori, prelibatezze dolciarie e vini di qualità. Era una scuola in fermento, con un dirigente scolastico, Domenico Pocorobba, intento a monitorare, senza sosta, ogni segmento dell’organizzazione. In genere, per la festa di san Giuseppe, apriva le porte alla città, e la popolazione – ancora libera dal Covid e dalle restrizioni che caratterizzano la nostra vita da ormai più di un anno – si riversava nell’aula magna dell’Istituto per assaggiare i magnifici dolci preparati da alunni e docenti e offerti generosamente con una coreografia che colpiva palato e cuore. Erano giorni pieni di lavoro: “Esperti a confronto” e degustazioni di vini provenienti dalle cantine marsalesi, con giornalisti di settore, dell’ONAV, dello stesso Istituto Agrario e docenti della Facoltà di Enologia. Uno straordinario concorso denominato Original Cocktail “Eno-Damiani”, per i ragazzi che si esibivano di fronte a una giuria AIBES, e poi la premiazione dei vini in rassegna. Un appuntamento fisso che si collocava in un periodo intenso di iniziative, perché la scuola si apprestava alla trasferta a Verona per il Vinitaly,  mentre  puntava alla vocazione del territorio e alla valorizzazione delle eccellenze, invitando, tra un tripudio di colori e sapori, a partecipare in modo massiccio all’evento marsalese. Spesso, assieme ai dolci spettacolari, preparati dagli alunni dell’Alberghiero coordinati dai loro insegnanti, veniva proposto in degustazione del pane alle olive e ai pomodori secchi, preparato con l’olio prodotto nei terreni della Badia oltre che con formaggi e salumi del territorio. Circa 180 i vini in degustazione alla Rassegna e grande curiosità tra il pubblico da parte di tutti gli addetti ai lavori per i convegni sulle DOC e DOCG, la valorizzazione territoriale e l’importanza socio economica che tali prodotti rivestono per il territorio. L’auspicio più sentito è che Enodamiani possa ritornare, come ogni cosa bella che ha contraddistinto Marsala e le sue attrattive.

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LA GLORIOSA SCUOLA DI ENOLOGIA DI MARSALA

Da l’Enologo – n°6 Giugno 2017 – Mensile dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani

Al suo vino, la città di Marsala deve tanto. Dalla notorietà del nome al fascino dei suoi “bagli” e delle sue cantine. Così rischia di scomparire non solo l’audace sbarco di Garibaldi, ma l’originario insediamento fenicio, il golfo dello Stagnone, la suggestiva archeologia di Mozia. Tutto, insomma, arretra per fare largo a sua maestà il Marsala e alla sua presenza sui mercati di tutto il mondo. L’avventura è nota. Nell’ultimo quarto del Settecento, l’inglese John Woodhouse commerciante di potassa, comincia a esportare vino, con ogni prevedibile incognita per la lunga navigazione. Ma l’aggiunta di un po’ di alcool e l’abbondante produzione (oggi siamo intorno ai 250 chilometri quadrati di vigneto) consentono via via di eliminare ogni alterazione. Poi la mano passerà alla gente di mare che, dal semplice trasporto del Marsala, assumerà prima il ruolo di esattori e mediatori e infine quello di chi conduce vigne e cantine. È il caso di Diego Rallo, all’origine al timone di una grossa barca e poi a capo di una storica dinastia, che ha legato le sue vicende al vino. Così non sorprende che ancora oggi il 64% della produzione Doc nell’isola appartenga al Marsala. D’altra parte, uno sguardo alla Sicilia (sono ventuno le Doc, dall’Etna al Mamertino all’Erice) vede in testa i cosiddetti vini speciali – cioè liquorosi e passiti/moscati – che continuano a rappresentare la quota maggiore: MarsalaMalvasia delle Lipari, Moscato di Pantelleria.

La nascita della scuola di enologia in un ex convento

Provo a ricostruire a grandi linee i caratteri di quella viticoltura che va da Palermo a Trapani, mentre mi dirigo presso l’Istituto Agrario Damiani, una vera e propria istituzione in città, anche per le sue lontane origini. La scuola nasce infatti nel 1873, nella sede di un ex convento del Seicento, poi utilizzato come luogo di quarantena e poi ancora come ospizio per trovatelli, ai quali insegnare un mestiere. Il convento inizialmente fu abitato dai francescani, ma nel 1632, con mandato di Papa Urbano VIII, fu affidata a Don Placido Nigido, gesuita marsalese. La Compagnia di Gesù gestì la struttura per poco più di un trentennio, poi il convento fu abbandonato. Ma dovrà passare ancora parecchio tempo, prima che la vocazione vitivinicola del territorio possa avere la meglio.

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Oltre 800 frequenze alla scuola di Marsala

Il totale degli alunni delle tre istituzioni supera le ottocento unità, e la maggiore frequenza si registra all’Alberghiero, seguito dal Comparto agricolo e da quello enologico. In rapporto, i professori sono più di cento, ai quali si affianca una buona metà d’insegnanti tecnici. Il linguaggio delle cifre resta pur sempre arido, anche se portato avanti con opportune considerazioni e non poca vivacità.

Prof. Domenico Pocorobba – Dirigente scolastico dell’Istituto Agrario Abele Damiani

È il caso del dirigente Domenico Pocorobba, che si muove con grande padronanza nella gestione delle diverse sedi, confortato in questo dall’apporto di Antonella Maggio, da tempo alla direzione dei Servizi generali. Pocorobba, laureato in Economia e Commercio, è dirigente da quattordici anni, prima a Palermo e poi a Marsala.

Scaltrito conoscitore dei giovani, si adopera con molto impegno alla nascita d’iniziative e progetti per integrare la formazione dei suoi studenti. Di qui la disponibilità del Damiani a ospitare il dipartimento dell’Università di Palermo per la laurea triennale in Enologia. Una presenza che non solo ha offerto uno sbocco alla scuola, ma ha promosso un continuo aggiornamento dei docenti e del personale tecnico.

L’Azienda Agraria Badia (diciotto ettari convertiti in biologico, e sette di vigneti: GrilloZibibboMerlotAlicante e Nerello Mascalese) è sotto questo aspetto uno straordinario banco di prova.

2019 Ultima edizione a causa del Covid19

Ai prossimi EnoDamiani